Cinquanta secondi
Sono profondamente scosso dai cinquanta secondi che sono passati, alla stazione di Anagnina, prima che qualcuno si fermasse per prestare soccorso alla povera donna colpita da un violentissimo pugno da un conoscente. Pugno che l’ha ridotta in fin di vita.
Sono scosso perché la società della violenza produce indifferenza, paura, angoscia incapace di esprimersi in ribellione di pace, di armonia, di solidarietà.
Siamo stretti nella morsa di un palinsesto media alimentato dalla paura. Non voglio vivere in questo mondo da bronx permanente. Non mi arrendo all’idea che se anche un essere vivente soffre, non soffrano anche gli altri. Non è questo il mondo in cui speravo di vivere, in cui vorrei vivessero i miei figli e fratelli minori.
Sono scosso.
Fonte: La Repubblica